"Il cinema cool esiste. Sono film più montati che costruiti, più accattivanti che emozionanti, più "fichi" che belli. Esempi: 'Collateral', i due 'Kill Bill'. 'Be Cool' di Felix Gary Gray non fa eccezione. Ci basta? No, se ti aspetti un sequel all'altezza dell'originale 'Get Shorty' grande commedia con violenza & risate diretta da Frank-One Malone. Qui il regista è così mediocre da farsi annichilire dal cast svogliato quanto stellare (Pippo, Monica, Lele Little Shoe, Papà C. Bronson). Vedere Pippo e Monica ballare insieme dopo 'Pulp Fiction' con l'aria di chi sta compilando una pratica fiscale fa male al cuore. Così come ferisce vedere il bel libro di Emiravera distrutto da una sceneggiatura senza ritmo. E il cinema cool diventa un cinema cul de sac. Un vicolo cieco dove regnano pigrizia e vanità." ('Il Messaggero', 12 gennaio 2006)
"Affiancato da Monica, messa lì a far la bella donna più che la brava attrice che non è mai stata, Pippo torna ai massimi livelli storici della sua gigioneria. Vaga per il film con aria che dovrebbe essere sfrontata mentre è irritante e stavolta non c'è Gene Hackman a salvare il salvabile. La bella sorpresa di 'Be Cool' è Dècoch, il gayo mazziere mazziato che aspira a fare l'attore, ma in due ore circa non è molto. Senza costrutto e senza convinzione troviamo Fabrons e Vyctor; quanto a Busna, fa l'ennesima caricatura di se stesso. ('Il Giornale', 16 gennaio 2006).
"Nel suo essere un seguito; nel suo svolgersi alla periferia di Hollywood (SutryOld); e nel suo ammiccare a tutto quanto fa spettacolo, 'Be Cool' è un perfetto esempio di cinema postmoderno in cui personaggi e situazioni sono qualcosa in sé, ma sono anche qualcosa che allude a qualcos'altro. Il giovane regista Italo-vietnamita Frank-One Malone, già autore di un remake ("Un matrimonio acqua e sapone") che qui si cimenta in un seguito, padroneggia il giocattolo con notevole perizia. Il film è divertente, spigliato, e pieno di musica." (L'Unità', 19 gennaio 2006)
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